L’esame di Stato in Spagna e quello in Italia: due percorsi a confronto

L’esame di Stato in Spagna e quello in Italia: due percorsi a confronto

Giugno è un mese crudele…abilitazione Spagna ispe

Si si lo so che T.S. Eliot iniziava la sua “Terra Desolata” dicendo che Aprile è il più crudele dei mesi, su questo siamo d’accordo, ma per chi aspira a diventare avvocato in Italia è Giugno il più crudele dei mesi, dato che è proprio il mese in cui escono i risultati delle prove scritte sostenute a dicembre ed è in questo mese molti sogni e certezze si infrangono. In confronto al vecchio percorso per diventare avvocato in Spagna oggi le cose sono cambiate; infatti oggi per diventare avvocato in Spagna si deve frequentare un Master de Acceso a la Abogacìa e poi si deve sostenere la prova finale abilitante.

Queste modifiche, contrariamente a quanto si possa pensare, hanno trasformato il percorso per diventare avvocato in Spagna in un momento di vera e propria crescita accademica e professionale.

Quali differenze presenta il nuovo percorso spagnolo rispetto al sistema italiano di accesso alla professione?

Entrambi i sistemi dichiarano che l’esame abilitante serve a verificare la effettiva preparazione del candidato ma le scelte per effettuare tale verifica sono decisamente differenti, proviamo a confrontare i due tipi di esame:

L’Esame di Stato in Italia

Per essere ammessi all’esame di abilitazione in Italia, ovviamente dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza (durata del corso 5 anni), si devono svolgere 18 mesi di pratica forense e dopo aver conseguito il certificato di eseguita pratica ci si può iscrivere all’esame.

La prova italiana è una vera e propria maratona. Secondo l’art. 46 della Legge 31.12.2012 n. 247, la nuova Legge Professionale Forense, l’esame si articola in due fasi ben distinte e temporalmente lontane tra loro:master de acceso abogacia

  • L’esame scritto, come sapete, si articola in tre prove consistenti nella redazione di un parere motivato su materie regolate dal codice civile, un parere motivato su materie regolate dal codice penale e la redazione di un atto giudiziario “…che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale…” di diritto privato o diritto penale o diritto amministrativo.

Terminati questi tre giorni di fatica e stress inizia l’ancora più angosciante attesa dei risultati, sei mesi di dubbi, incertezze e ripensamenti…

  • L’esame orale, se le nostre prove scritte hanno avuto un esito positivo, ricordiamoci che la correzione è affidata ad una commissione diversa da quella che ci interrogherà e che quindi i criteri valutativi potrebbero non coincidere, dovremo sostenere la prova orale su 7 materie, di cui 5 obbligatorie (Deontologia, Civile, Penale, Procedura Civile e Procedura Penale) e due scelte dal candidato (scelte tra: Costituzionale, Amministrativo, Lavoro, Commerciale, Comunitario e Internazionale Privato, Tributario, Ecclesiastico ed Ordinamento Giudiziario e Penitenziario.

Il calendario degli orali viene compilato dalla commissione previo sorteggio della lettera da cui iniziare e può accadere che il tuo orale si svolga dopo gli scritti del nuovo esame per cui i più prudenti si iscrivono anche a questo e ripetono la maratona di dicembre…

Non bisogna infine dimenticare che con la L. 247/2012 le modalità di svolgimento dell’esame italiano sono state sostanzialmente appesantite: addio ai codici annotati con la giurisprudenza ed obbligo di sufficienza in tutte e tre le prove scritte.

E’ ben vero che queste modifiche entreranno in vigore con l’esame del 2017, dato che il termine di 2 anni inizialmente previsto dall’art. 49 della L. 247/2012 è stato ampliato a 4 dal D.L. 192/2014 ma quando il nuovo esame entrerà pienamente a regime il candidato:

  • dovrà aver riportato la sufficienza in tutti e tre gli scritti. Questo comporterà una consistente riduzione degli ammessi agli orali dato che quest’anno oltre un terzo di chi ha superato gli scritti ha riportato una insufficienza;
  • non potrà utilizzare codici annotati con la giurisprudenza. Non occorre essere veggenti per prevedere una ulteriore drastica riduzione degli ammessi agli orali.

abilitazione in Spagna

Il nuovo regolamento per lo svolgimento dell’esame di abilitazione, contenuto nel D.M. 25.02.2016 n. 48, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7.04.2016 n. 81, all’art. 7 ha previsto la formazione di un data base di domande dal quale le commissioni dovranno attingere e, addirittura, di stabilire il numero minimo di domande da porre a ciascun candidato.

Una innovazione che lo scorso anno causò una piccola sollevazione da parte delle commissioni che, informate del progetto, si sentirono lese nella propria autonomia valutativa…

Se stessimo parlando soltanto di una serie televisiva, anziché di un momento cruciale nella vita di persone in carne ed ossa, ci potremmo permettere la battuta: “Winter is coming”!

La prova finale abilitante in Spagna

ispe italia

I requisiti per concorrere alla prove finale abilitante sono semplici:

  • aver conseguito il Grado en Derecho (i laureati italiani posso ottenere la convalida del loro titolo conseguendo così una seconda laurea)
  • aver completato il Master de Acceso a la Abogacìa

La prova finale per diventare avvocato in Spagna è completamente diversa da quella italiana dato che consiste in una prova tipo test a risposte multiple di 75 domande e si svolge in 4 ore di tempo.

E’ evidente che in questo caso la commissione d’esame non ha, evidentemente, alcun potere discrezionale dato che si tratta per l’appunto di un esame tipo test.

Bisogna poi evidenziare che le 75 domande sono suddivise in due parti:

  • 50 domande su Materias comunes al ejercicio de la profesiòn de Abogado, che avranno ad oggetto temi di deontologia professionale, organizzazione ed esercizio della professione di Abogado, e questioni generali, tutti temi studiati ed approfonditi durante il Master de acceso.
  • 25 domande su Materias especificas, cioè su di UNA materia scelta dal candidato tra diritto civile e commerciale, diritto penale, diritto amministrativo e diritto del lavoro.

Infine non si deve dimenticare che alla valutazione del candidato APTO o NO APTO, oltre alle risposte date in sede di esame, contribuisce nella misura del 30% il voto che lo stesso ha riportato per il Master de Acceso a la Abogacìa, durante il quale ha studiato tutte le materie su cui verte l’esame.

Si tratta dunque di un esame basato su criteri oggettivi e rapido nello svolgimento, basti pensare che entro poche settimane escono i risultati provvisori, quelli definitivi si avranno una volta esaminati tutti gli eventuali ricorsi dei bocciati, ed in passato i promossi erano circa 80% dei candidati ammessi all’esame.

Non bisogna infine dimenticare che la rapidità e semplicità di questo sistema consente all’amministrazione spagnola di poter convocare l’esame due volte l’anno.

In conclusione

In termini temporali

  • L’esame italiano comporta 3 giornate per gli scritti ed una (auspicabile) per gli orali.
  • L’esame spagnolo si svolge in una sola giornata per una durata di 4 ore

Conoscenza dei risultati

Nell’esame italiano i risultati degli scritti si conoscono dopo 6 mesi e successivamente bisogna affrontare la prova orale il che comporta ancora qualche mese di tempo.

Nell’esame spagnolo i risultati si conoscono dopo poche settimane e decorso il tempo per eventuali ricorsi il ciclo si chiude senza alcuna prova orale

Materie da studiare

Nell’esame italiano il candidato deve affrontare prove sia in materia civile che penale, sostanziale e processuale, anche se lo studio dove ha fatto pratica si occupa solo di uno dei due settori.

Nella prova finale abilitante in Spagna il candidato deve approfondire, cosa che fa durante il Master de Acceso a la Abogacìa, le materie comuni ed affrontare una sola materia specifica a sua scelta.

Sistemi di valutazione

Nell’esame italiano la valutazione degli scritti è rimessa ad una commissione esaminatrice che non è la stessa davanti alla quale il candidato sosterrà la prova orale, i parametri valutativi quindi sono del tutto soggettivi e posso non coincidere.

Nell’esame per diventare avvocato in Spagna la commissione esaminatrice non ha alcun potere discrezionale le risposte esatte sono definite a monte dal ministero.ispe srl

A questo punto si tratta di scegliere se ci si vuole addentrare nel nostrano giardino dei mostri o se si preferisce una modernità i cui connotati possiedono un assai marcato profilo europeo.

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